Diossido di azoto e polveri sottili minacciano la qualità dell'aria della Pianura Padana
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La qualità dell’aria sta diventando un serio problema e i governi e le varie istituzioni del mondo cominciano a prendere delle misure per contrastare questa minaccia.
Visto il forte impatto che inizia ad avere il cambiamento climatico sulla vita di tutti i giorni e la minaccia che l’inquinamento continua a rappresentare per la sicurezza e la salute delle popolazioni europee, sono stati avviati degli studi scientifici con l’obiettivo di analizzare e ridurre le emissioni di diossido di azoto e polveri sottili. I dispositivi per il controllo della qualità dell’aria, in grado di analizzare l’aria che respiriamo ogni giorno, potrebbero rappresentare un ottimo alleato nel migliorare la nostra salute.
Pianura Padana, la zona peggiore per la qualità dell'aria
Nel marzo 2019, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato delle immagini ricavate dai propri satelliti. Queste foto mostrano un’estesa macchia, composta di diossido di azoto e polveri sottili, situata sopra la Pianura Padana che include le città di Milano, Torino e Bologna. Milano e Torino condividono un elevato livello di ozono e di disossido di azoto, gas prodotti da macchine a gasolio e motori a benzina. Questa estesa macchia esaminata dall’ESA è la ragione principale per la quale i livelli di inquinamento presenti nell’aria della Valle del Po sono così elevati, risultando così come la zona peggiore in Europa per la qualità dell’aria.
Per far luce su quanto sia pericoloso vivere in ambienti inquinati, il Chicago Energy Policy Institute ha recentemente sviluppato l’Air Quality Life Index (AQLI), un sistema in grado di analizzare il livello mondiale di inquinamento. Secondo i risultati dell’AQLI, l’inquinamento aereo della Valle del Po colpisce gli abitanti così duramente da togliere loro circa sei mesi dalla loro aspettativa di vita. Non è quindi una sorpresa che questa specifica aerea del Nord Italia sia considerata la più inquinata d’Europa.
La Valle del Po o “Pianura Padana” è un’area nel Nord Italia che comprende Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Veneto. È considerata la zona più industrializzata del paese, dove le principali industrie sono distribuite in quello che era conosciuto come il “Triangolo industriale”, con ai vertici le città di Torino, Milano e Genova. Inoltre, la gran parte dei campi della Valle del Po sono coltivati sia per il consumo dell’uomo che per quello animale durante i periodi di allevamento intensivo
Quali sono le causes?
I motivi principali per i quali è presente un enorme macchia di inquinamento sopra la Pianura Padana è strettamente collegata all’allevamento e alle industrie. I cosiddetti “concimi NPK”, composti di azoto, fosforo e potassio, così come le emissioni originate dal letame derivato dall’allevamento intensivo e gli elevati livelli di diossido di azoto rilasciato da motori a benzina e gasolio sono tutti responsabili della disastrosa condizione dell’aria nel Nord d’Italia.
Paesi e istituzioni come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Unione Europea hanno tentato di ridurre i livelli di inquinamento sanzionando gli eccessi nelle emissioni di diossido di azoto e di PM10 (Materia Particolata). L’UE ha recentemente introdotto due sanzioni contro l’Italia per i suoi eccessivi livelli di emissione di PM2.5, i quali hanno violato la direttiva 2008/50/CE.
Torino e Milano, insieme ad altre città nella Pianura Padana, condividono la concentrazione di PM2.5 più alta d’Europa.
Queste particelle sono così piccole da riuscire a penetrare nei polmoni in mezz’ora di tempo, causando disturbi respiratori. Solamente nel 2016, le particelle di PM2.5 ha causato oltre 60.000 morti in tutto il paese e 391.000 in tutt’Europa.
In questo caso, oltre alla minaccia dell’inquinamento dell’aria agli abitanti della Valle del Po, l’economia del Paese potrebbe essere messa a rischio da conseguenze fatali: se la proposta dovesse essere approvata, l’Italia finirebbe con il pagare sanzioni economiche molto salate e i fondi strutturali europei significativamente ridotti.
Per poter ridurre drasticamente le emissioni nella Pianura Padana, le autorità locali stanno mettendo in piedi dei piani che combinano assieme diverse tattiche. A Milano, i veicoli sono contrassegnati prima di attraversare il centro della città e i trasgressori puniti con multe. Oltretutto, in Lombarda sono passati vent’anni da quando le centrali elettriche a carbone e l’utilizzo di olio combustile pesante destinato al riscaldamento sono stati vietati.
Ma c'è anche un fattore naturale
Indipendentemente dall’inquinamento causato da fabbriche, auto e allevamento intensivo, ci sono altre particolari condizioni naturali che provocano livelli così alti di contaminazione della Valle del Po. Le caratteristiche geofisiche e microclimatiche della Pianura Padana, circondata dalle Alpi, rendono difficile la dissolvenza di emissioni naturali e artificiali. Secondo Damiano Disimine, lo scienziato a capo di Legambiente in Lombardia, la zona in cui si trova la Valle del Po provoca degli alti livelli di inquinamento, dovuti alle condizioni climatiche e geografiche.
In questa zona specifica, il vento è raro e gli episodi di inversione climatica sono frequenti. Questo genera dell'aria che è molto più fredda nelle pianure che nelle montagne. Essendo impossibili da ridurre significativamente, le emissioni rimangono così al di sopra della Valle del Po diventando quella macchia che è stata analizzata dall’ESA.
In un ambiente così particolare e a rischio, diventa sempre più complicato respirare aria fresca e pulita. Per potere avere un’idea di quanto sia inquinata l’aria che ci circonda, è diventato sempre più necessario monitorarne la qualità.
Monitorare l'aria che respriamo
Alcune startup stanno sviluppando dei sensori in grado di riconoscere se l’aria presente in una stanza è sicura da respirare o meno, avvisando quando le condizioni cominciano a diventare troppo pericolose. Dei tentativi istituzionali ci sono stati: nel 2017, governi provenienti dalle regioni della Pianura Padana hanno istituito il progetto PREPAIR, il quale durerà per sette anni e verrà finanziato direttamente dall’UE. L’obiettivo principale è la creazione di una mappa della qualità dell’aria della Pianura Padana conforme alle regole europee e il miglioramento della salute in generale.
Milano, Torino e Bologna hanno preso parte a questo progetto insieme all’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA). Le istituzioni e i governi stanno prendendo provvedimenti contro l’inquinamento dell’aria della Valle del Po ma i loro sforzi potrebbero non essere sufficienti, e le città sono ancora altamente inquinate. Il PM2.5 e il diossido di azoto rappresentano, nel complesso, una grande minaccia per la salute e per l’ambiente.
La Valle del Po rappresenta oggi la peggior area in Europa per quanto riguarda i livelli di inquinamento dell’aria, che non possono essere abbassati a quanto sarebbe necessario a causa delle condizioni geofisiche. Monitorare l’aria che respiriamo potrebbe costituire il primo passo in avanti nella lotta contro questo problema.