L’anidride carbonica, o diossido di carbonio, è un gas incolore e inodore prodotto principalmente dalla respirazione umana e dalla combustione del carbonio; è presente nella composizione dell’aria in %0.04 (400 ppm), per questo motivo anche dopo una corretta ventilazione la lettura del sensore tenderà a non scendere sotto questo valore. A livelli elevati, la CO2 può causare sintomi come mal di testa e stanchezza. Monitorare la CO2 è cruciale per valutare la qualità dell'aria negli ambienti chiusi e per garantire una ventilazione adeguata: l’aria deve essere ricambiata per diluire tutti gli inquinanti di diversa natura chimica, biologica e fisica che si sono accumulati.
Le concentrazioni della CO2 variano nel corso della giornata in base alla temperatura, all’umidità e all’emissione delle singole fonti. La causa di tale significativa variabilità (ossia i picchi che vedi in app) può essere associata al numero di occupanti presenti, al tipo di attività svolta dagli stessi, alla tipologia dell’ambiente (grandezza, disposizione degli spazi), alla tipologia e alle modalità di apertura/chiusura delle finestre, al sistema di condizionamento che ha scarso numero di ricambi orari o eccesso di riciclo, e anche al contesto agricolo-urbano in cui la casa è inserita.
È importante ricordare che ci sono molte variabili in un’abitazione che incidono sulla concentrazione di CO2 e sulla capacità di diluire la sua concentrazione nel tempo, a partire dalla conformazione degli spazi e alla progettazione dei ricircoli dell’aria.
È fondamentale inoltre avere anche altri accorgimenti, ti consigliamo quindi di migliorare la ventilazione e/o il ricambio dell’aria (es. aprire più frequentemente le finestre, controllare regolarmente le condizioni degli impianti di ventilazione: portate, flussi e tempi di funzionamento).
Il livello ottimale è sotto i 1000 ppm.